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Calafataggio e preparazione dello scafo

E' Il metodo tradizionale per questo tipo di costruzione, che anticamente consisteva nell'inserire nei comenti (gli interstizi tra le tavole dei corsi del fasciame), pressandola con appositi attrezzi, della stoppa filata a mano su cui veniva posta della pece bollente. Successivamente l'opera viva, la parte dello scafo che è immersa nell'acqua, veniva ricoperta di feltro e lastre di rame tenute con chiodini.

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Rimozione coperta e impianti

Per poter provvedere alla sostituzione delle ordinate è stato necessario rimuovere tutta la coperta realizzata in teak incollato su compensato marino. Le doghe in teak erano lunghe mediamente sei metri , larghe 8 cm e spesse 3 cm. Il compensato su cui poggiavano era spesso 3 cm.

Sono stati recuperati tambugi, potenze, tuga e tutte le sovrastrutture presenti sulla coperta. Una volta tolta la coperta sono stati smontati e sbarcati gli impianti di bordo, serbatoi, tubature, valvole pompe quadri elettrici cavi batterie interruttori .